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Le attuali norme sociali mettono in risalto l'importanza dell'immagine personale ai fini delle relazioni interpersonali. In questo contesto il soggetto affetto da alitosi può essere portatore non solo di particolari condizioni di salute orale o generale ma anche, frequentemente, di seri problemi relazionali, che lo possono condurre, nei casi estremi, all'isolamento sociale. Nella consapevolezza di ciò la gente pone una maggiore attenzione a questo disturbo, chi ne è affetto cerca la maniera per eliminarlo.
Oggi esistono
professionisti esperti nella diagnosi e nella terapia dell'alitosi, con a disposizione apparecchi diagnostici come l'halimeter
(vedi)
in grado di rilevare i gas maleodoranti
presenti nell'aria espirata e determinarne la quantità. Una
misurazione utile per isolare le forme di pseudoalitosi o alitofobia,
anch'esse frequenti, e per
monitorare i cambiamenti della qualità dell'alito in corso di terapia.
Stabilita in maniera oggettiva la presenza di alitosi c'è la possibilità di individuarne le cause
principali e di instaurare la terapia idonea per debellarla.
In
queste pagine parleremo di questo fastidioso disturbo, che influenza i
rapporti interpersonali. Cercheremo di
sfatare le credenze che lo circondano, quali quelle che lo riconducono
a problemi di provenienza dallo stomaco o dall'apparato respiratorio, o alla
trascuratezza della personale igiene orale, e faremo le giuste distinzioni tra le cause più frequenti
e quelle più rare, tra le forme persistenti e quelle
transitorie.
Un'informazione ci teniamo passi subito chiara:
nella quasi totalità dei casi l'alitosi può essere eliminata o comunque
controllata in maniera tale che non interferisca nella vita di relazione.
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