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Alitosi transitoria

Nell'alitosi cosiddetta transitoria il disturbo è temporaneo e si può ricondurre con precisione a determinati fattori: consumo di alimenti cosiddetti alitogeni come aglio, cipolla e alcune spezie, consumo di alcool (anche quello contenuto in alcuni farmaci), assunzione di farmaci che comportano l’immissione di sostanze alitogene nel torrente sanguigno e di qui nell’aria espirata, di farmaci che diminuendo la quantità di saliva disponibile per la funzione di autodetersione all’interno della bocca incoraggiano la moltiplicazione batterica, nel corso di un digiuno prolungato, al risveglio mattutino (alito cattivo da risveglio). Anche in queste due ultime situazioni la causa del maleodore orale va ricercata nella diminuzione della salivazione e perciò della sua azione di risciacquo e diluizione dei composti volatili solforati e aumento del PH all'interno del cavo orale. Una condizione di alcalinità all'interno della bocca favorisce la produzione di composti solforati responsabili dell'emissione di fiato maleodorante.


In tutti questi casi l’alitosi ha una causa ben individuabile e scompare dopo la sua eliminazione, mettendo l’individuo nella condizione di controllare da solo il suo problema e, nella maggior parte dei casi, di trovare da solo il rimedio.

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La misurazione dei composti volatili solforati (VCS) è molto importante per distinguere l'alitosi da patologie del cavo orale dagli altri tipi di alitosi, in particolare permette di fare distinzione tra i pazienti affetti da pseudoalitosi e quelli che, invece, presentano una franca alitofobia.

 

Informazioni sull'alitosi  a cura dei dottori Umberto Molini, Alessandro Fedi, Marco Rossi

 
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