Sommario
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Nell'alitosi cosiddetta
transitoria il disturbo è temporaneo e si può
ricondurre con precisione a determinati fattori: consumo di alimenti
cosiddetti alitogeni come aglio, cipolla e alcune spezie, consumo di alcool
(anche quello contenuto in alcuni farmaci), assunzione di farmaci che
comportano l’immissione di sostanze alitogene nel torrente sanguigno e di
qui nell’aria espirata, di farmaci che diminuendo la quantità di saliva
disponibile per la funzione di autodetersione all’interno della bocca
incoraggiano la moltiplicazione batterica, nel corso di un digiuno prolungato, al
risveglio mattutino (alito cattivo da risveglio). Anche in queste due ultime situazioni la causa del maleodore
orale va ricercata nella diminuzione della salivazione e perciò della sua
azione di risciacquo e diluizione dei composti volatili solforati e aumento del PH
all'interno del cavo orale. Una condizione di alcalinità all'interno della
bocca favorisce la
produzione di composti solforati responsabili dell'emissione di fiato
maleodorante.
In tutti questi casi l’alitosi ha una causa ben individuabile e scompare
dopo la sua eliminazione, mettendo l’individuo nella condizione di
controllare da solo il suo problema e, nella maggior parte dei casi, di
trovare da solo il rimedio.
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La misurazione dei composti volatili
solforati (VCS) è molto importante per distinguere l'alitosi da patologie del
cavo orale dagli altri tipi di alitosi, in particolare permette di fare
distinzione tra i pazienti affetti da pseudoalitosi e quelli che, invece,
presentano una franca alitofobia. |
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